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«Interrogation» il documentario di Namik Kabil sulla guerra in Bosnia

«Interrogation» il documentario di Namik Kabil sulla guerra in Bosnia
aprile 3, 2017 redazione

Namik Kabil, «Interrogation» , (Informativni razgovori, 41 min., 2007).
Faruk Šehić è tra i testimoni intervistati in questo documentario sulla guerra in Bosnia.

Con il romanzo Il mio fiume, Faruk Šehić ci ha accompagnato in un drammatico frangente di storia europea che ha coinvolto la Bosnia ed Erzegovina in una guerra durata dal 1992 al 1995.

La sua generazione è testimone diretta di quanto è accaduto: ferita aperta nel cuore dell’Europa, memoria incancellabile di un passato. Per questo motivo, il regista bosniaco Namik Kabil ha realizzato il documentario Interrogation (premio per il Miglior Documentario al 22° Sarajevo Film Festival del 2007).

Il video raccoglie le testimonianze di coloro che hanno vissuto la guerra bosniaca. L’intento è quello di far riaffiorare, attraverso brevi interviste, il ricordo di un evento che sembra ormai dimenticato o, per alcuni, completamente sconosciuto.

Sono coinvolti uomini e donne di diversa appartenenza sociale, tutti accomunati dall’aver vissuto sulla pelle la guerra bosniaca. Il regista rivolge loro una serie di domande: “Quando la guerra è iniziata per te? Cosa mangiavi durante la guerra? Hai visto persone morire? Hai imparato qualcosa dalla guerra?”. E ancora: “Dobbiamo imparare qualcosa dalla guerra?”.

Il documentario si addentra sempre più nelle vite individuali: ciascuna con un vissuto proprio e una percezione della guerra personale. Di conseguenza le risposte sono varie e molto diverse tra loro. Solo una domanda trova unanime risposta: “Chi ha vinto la guerra?”. Non esistono divergenze, qui la verità è chiara a tutti e la risposta unica e irrevocabile: “Nessuno”.

Il conflitto è scoppiato in Croazia, ma per Faruk Šehić la guerra inizia a Zagabria, quando si trovava ancora lì. Ricorda il momento preciso, aveva solo 21 anni: tutto comincia con il discorso di Radovan Karadžić in parlamento, nel 1991.

Al nostro autore questo evento traumatico sembra situarsi in un tempo molto lontano, eppure, allo stesso tempo, recentissimo.
Un sentimento che Kabil sembra condividere. Il video prosegue con una critica dello scrittore alla visione datata e anacronistica imposta dalla società dei media. Scrivere, oggi, della guerra o della società contemporanea post-bellica sembra ormai essere passato di moda.

 

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